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Edoardo Altara, pittore scrittore fotografo speleologo Cagliari 1930 Bologna 2014.Dopo gli studi classici frequenta l' Accademia Nautica, imbarcatosi poi su navi mercantili ha solcato gli oceani conseguendo la promozione a Capitano di Lungo Corso. Pittore, scrittore, fotografo si è dedicato a diversi interessi nell'ambito della cultura e dell'arte. Ha affrontato lo studio di aspetti mai analizzati della regione Sardegna, sua terra di origine scrivendo un libro sulle torri di avvistamento presenti sulle coste sarde , lavoro nel quale vengono illustrati gli aspetti storici , architettonici e sociali di tali opere militari. Anche le poco conosciute ferrovie sarde hanno attratto il suo interesse che si è concretizzato nella pubblicazione di un libro nel quale racconta la storia , gli aspetti tecnici e l' evoluzione di questo mezzo di trasporto nella regione. Affascinato da questo argomento, il treno, che è stato , per oltre un secolo , diffusore di culture e di conoscenze e contemporaneamente trasporto di genti e merci, ha portato a compimento una serie di volumi sulle ferrovie di tutto il territorio nazionale e dell'Europa. L'apertura della galleria del Frejus, con il superamento, per i tempi, di immani difficoltà, e che collego' il nord Italia con le più avanzate aree industriali della Francia e del nord Europa, è stato oggetto di un altro libro. Con la sua macchina fotografica ha ripreso non solo aspetti paesaggistici e storico-architettonici che sono alla luce del sole, ma anche le bellezze, che pochi possono vedere, dell' interno delle grotte. Per anni ha partecipato a spedizioni esplorative e di documentazione organizzate dal Gruppo Speleologico Bolognese. Le sue diapositive del mondo speleologico fanno parte di quella raccolta di immagini che è l' archivio del G.S.B.-U.S.B. ( Gruppo Speleologico Bolognese - Unione Speleologica Bolognese ) , una delle maggiori raccolte specialistiche in campo nazionale. Esperto della storia della pittura e delle arti figurative, ha gestito una prestigiosa galleria d' arte. Come pittore si è cimentato nel disegno, nell'incisione, nel pastello e negli olii che sono particolarmente pregevoli dimostrando di conoscere non solo la tecnica nell'uso del pennello, ma di avere profondamente assimilato lo spirito di quelle correnti storiche dell'arte che dal primo Caravaggio e dal '600 fiammingo arrivano sino alle avanguardie del '900, quali la metafisica ed il surrealismo, cui nelle sue opere si è ispirato. | |
LA PITTURA DI EDOARDO ALTARA Edoardo Altara ha alle spalle una lunga esperienza nel mondo dell' arte e della pittura. Come pittore ha partecipato a numerose mostre sia in Italia che all'estero ove suoi lavori sono presenti in collezioni private, ha fondato e gestito per anni "L'Ariete" una delle più prestigiose ed affermate gallerie d' arte in Bologna.Natura morta, un termine un po' riduttivo per un argomento che per secoli è stato emblema di scuole pittoriche se non di paesi e culture; si pensi alla diffusione di questo genere nel mondo fiammingo dal '600 ed anche in quello spagnolo coevo. Da pittura di scarso valore ha assunto una propria dignità giungendo ad essere l'emblema delle maggiori correnti artistiche del '900 : quella surrealista e quella metafisica. I lavori di Edoardo Altara rimandano, culturalmente , a quelle esperienze storico-artistiche. Qui vediamo l'uva nella sua realtà fisica che ci fa ricordare il "bodegon" spagnolo e le contemporanee nature morte neendertalesi ma inserite in un universo senza tempo e senza spazio. Questo concetto di atemporalità, quasi di proiezione in un mondo con noti ma indefinibili ed infiniti orizzonti, ci porta ad una inquietante sospensione del luogo, ovvero dello spazio nel quale gli oggetti rappresentati vivono la loro esistenza. E' da evidenziarsi la tecnica e la proprietà nell'uso dei colori tali da rendere quasi tangibili gli oggetti rappresentati. Mimesi ed estraniamento della realtà in un solo atto. Di seguito una rassegna di alcune opere | |
FRUTTA - CM 25X30 L'opera ci ricorda alcuni particolari del celeberrimo canestro di frutta del Caravaggio. Le foglie accartocciate contrastano visibilmente con le mele dai vivaci colori |
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CUCCUMA ROSSA - CM 55X65 Taluni oggetti di uso quotidiano con altri che ci rimandano ad altri tempi ed altre esperienze . Il gioco di luci e di riflessi nel vetro della lampada a petrolio ci fanno immaginare altre realtà che non vediamo |
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ZUCCA E CARCIOFI - CM 50X60 Quest'opera rimanda alla natura morta fiamminga ma senza l'opulenza che doveva esternare a chiunque la floridità della famiglia borghese proprietaria del dipinto . Poche verdure la cui funzione precipua è mostrare quanto i colori della mimesi siano lo specchio di quelli reali . E poi la collocazione: la nicchia del fondo dove ci fa pensare di essere? |
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MELONE - CM 45X50 Un bicchiere con la tipica decorazione tedesca di molti secoli or sono accostato a frutta ed ad uno strumento musicale, il tutto collocato in uno spazio indefinito ove sembra che persino il tempo si sia immobilizzato. |
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UVA NERA E BIANCA - CM25X30 I due grappoli e la tipica terracotta rimandano ad un' area mediterranea ed alla stagione della vendemmia . Il grappolo bianco appoggiato ad una scatola che non vuole fungere da mero sostegno ma da contenitore di cose che non dobbiamo o non possiamo conoscere. |
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VETRO ROTTO - CM 50X60 Il non finito come scelta . Accanto ad un contenitore di vetro ormai a pezzi , il violino , il candeliere e la conchiglia aspettano che l' artista li trasformi da abbozzi ad oggetti finiti , ma questo non è l'intendimento. Che cosa nasconde il buio della finestra? E'notte ? E' l' oscurità dello spazio cosmico ? Non ci è dato a sapere. |
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RAGGIO DI LUCE - CM 50X60 E' la rappresentazione dei contrasti : di luce , di dimensioni e di animato-inanimato . La luce che entra dalla finestra circolare , dalla quale si intravvede uno squarcio di cielo azzurro, illumina oggetti che sappiamo di modeste dimensioni ma occupanti gran parte del quadro. Da dove proviene la luce della base dell'arco della volta ? Un tralcio d'edera e' emblema di una vita che esiste all' esterno e che si introduce all'interno di un mondo privo di vita. |
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NAPOLI - CM 50X60 Una Napoli che non c'è. Due maschere di un improbabile Pulcinella , un vulcano fumante sullo sfondo ed un azzurro mare. Il carapace della tartaruga ci testimonia di una vita che c'è stata ed la lanterna spenta quella che non c'è. |
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BUE MARINO - CM 50X60 Opera che si puo' definire "autobiografica" in quanto rimanda alle origini sarde del pittore: rocce precipiti sul mare che ricordano Capo Monte Santu , l' ingresso di una grotta marina , una fantasia della Grotta del Bue Marino , l'arco di roccia sullo sfondo e le conchiglie, mute testimoni della vita che si nasconde sotto l'increspato mare. |
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ELMO - CM 50X55 Su di una roccia tabulare dialogano tra loro un elmo tardo medioevale , un grappolo d'uva , una bottiglia ed una chiocciola che sta mirando con le sue antenne uno spazio perdentesi verso una sfumata lontananza. |
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SIPARIO - CM 40X50 Dalla finestra rotonda appare un'altra realtà rispetto l'immagine in primo piano. Qui una tenda , quasi cementificata , si scosta per mostrarci limoni ed uva ed i riflessi e le trasparenze di una bottiglia di vetro , di quelle che una volta contenevano il rosolio. |
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BODEGON - CM 50X60 La frutta da "bodegon" spagnolo accostato ad una verde bottiglia il tutto dominato da una finestra spalancata sul nulla. Più che una finestra uno squarcio regolare su un mondo invisibile ed oscuro che tutto contiene e dal quale tutto può emergere. |
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NICCHIA CON BICCHIERE- CM 40X50 Collezione privata. I rimandi alla pittura fiamminga si fanno più evidenti, non solo la frutta e il candeliere con il mozzicone di candela ma anche il bicchiere che in molti dipinti del '600 veniva trattenuto, dal personaggio rappresentato, con due dita alla sua base. |
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MASCHERA ROSSA - CM 45X50 Un' isola all' orizzonte , Utopia? Un presente nel quale una maschera può rappresentare la parodia dell'essere umano . Un bicchiere vuoto , con pretenziosa decorazione aurea , forse simbolo di una felicità ormai scomparsa. Parte del teschio di un cane, sic transit gloria mundi ? Sotto un' incombente ed opprimente arco di roccia. |
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